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5 motivi per scegliere l’energia green

L’energia verde è prodotta o generata utilizzando risorse naturali come il vento, il sole, l’acqua e la biomassa per generare elettricità. L’elettricità green è infatti rinnovabile e pulita, cioè priva di emissioni, con un impatto positivo sull’ambiente. L’energia rinnovabile può essere utilizzata per alimentare edifici governativi, infrastrutture come aeroporti e, naturalmente, la propria casa, l’auto elettrica e molto altro ancora.

Come si produce l’energia green

L’energia pulita è prodotta sfruttando l’energia proveniente da risorse naturali come l’eolico e il solare. I pannelli fotovoltaici vengono utilizzati per convertire l’energia solare in energia elettrica. I parchi solari, solitamente grandi impianti fotovoltaici, immettono quindi energia elettrica nella rete nazionale per essere consumata dalle case e dalle imprese. Le turbine eoliche convertono l’energia cinetica del vento in energia elettrica. Un parco eolico è simile a un parco solare, tranne che ha più turbine eoliche invece di moduli fotovoltaici.

Cinque vantaggi per scegliere l’energia green

I benefici derivanti dall’uso di energia verde e pulita hanno un impatto positivo su tutti noi: maggiore è l’utilizzo di energia rinnovabile, minore è l’impatto negativo sul nostro pianeta e sugli ecosistemi. Ecco cinque vantaggi nell’utilizzo dell’energia verde.

Produzione di energia senza creare gas serra

Uno dei catalizzatori del crescente pericolo del cambiamento climatico è la creazione del gas serra. Le energie rinnovabili non emettono nell’aria anidride carbonica, mercurio, ossido di azoto, anidride solforosa o altre particelle pericolose.

Riduzione dell’inquinamento atmosferico

In Europa e nel mondo, l’aumento delle malattie e dei decessi è stato direttamente collegato all’aumento dell’inquinamento atmosferico. I bambini e gli anziani sono stati i più colpiti dal crescente livello di inquinamento atmosferico nelle nostre città.

L’energia green aiuta l’ambiente e il pianeta per le generazioni future

A differenza dei combustibili fossili, l’energia verde viene generata da fonti rinnovabili illimitate, come l’eolico e il solare, garantendo così che la ‘fornitura’ non si esaurisca tanto facilmente. La produzione di energia rinnovabile non ha alcun impatto negativo a lungo termine sul suolo.

Aumentare la sicurezza energetica nazionale

Questo punto, se realizzato, riduce la nostra dipendenza energetica da altri Paesi. Così come l’oscillazione dei prezzi energetici.

Prezzi giusti

I prezzi dell’energia ottenuta da fonti rinnovabili sono più stabili e meno influenzati da fattori esterni come politica internazionale, guerre e altri eventi globali.

Per maggiori informazioni contatta BR Termitalia, V. Savutano 106/d1, 88046 Lamezia Terme (CZ). Telefono: +39 0968.431020. Oppure visita il sito internet www.brtermitalia.com, e scrivi una mail all’indirizzo info@brtermitalia.it.

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Colonne doccia di BR Termitalia, design e funzionalità

Le colonne doccia di BR Termitalia aggiungono al bagno un vero e proprio tocco di design. I complementi d’arredo sono perfetti per rendere il box doccia uno spazio unico in cui rilassarsi. I materiali? Possono essere ad esempio in acciaio inox e installati a filo parete con miscelatore termostatico, deviatore, saliscendi, soffione, getti, doccino e flessibile.

Presso lo showroom di Lamezia Terme sarà possibile trovare una linea di colonne doccia dal tocco contemporaneo e complementi di arredo bagno di grande valore estetico e funzionale.

Le proposte di BR Termitalia

Le proposte di arredo bagno di BR Termitalia di Lamezia Terme nascono da un’attenta valutazione delle esigenze di chi cerca un arredo che coniughi funzionalità e qualità, e la garanzia di performance costanti nel tempo.

Tanti gli articoli su cui scegliere

La varietà di articoli, materiali e finiture presenti in BR Termitalia permetteranno di organizzare in modo razionale il bagno e personalizzarlo secondo il proprio gusto estetico. Sia che si preferisca uno stile classico o un design più moderno, linee geometriche rigorose o più morbide, essenzialità pratica o originalità creativa, da BR Termitalia di Lamezia Terme si avrà soltanto l’imbarazzo della scelta tra innumerevoli modelli e finiture.

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Caldaie e pompe di calore, gli sconti in fattura nel 2023

Non è facile districarsi tra i vari bonus e incentivi che lo Stato propone, soprattutto quando questi vengono ritirati o confermati anche per l’anno successivo. Ma quali sono le agevolazioni disponibili nel 2023 per l’acquisto e l’installazione di caldaie e pompe di calore? Vediamo in sintesi le varie forme di incentivazione disponibili.

Le agevolazioni per le caldaie

Tecnicamente parlando, non esiste un solo ‘Bonus caldaia’, ma esistono invece vari incentivi statali, sotto forma di detrazione fiscale, che possono essere richiesti in caso di sostituzione di una vecchia caldaia a gas o di altra tipologia di caldaia, come vecchie caldaie a gasolio o generatori a biomasse. Tali detrazioni, invece, non possono essere richieste in caso di nuove costruzioni.

L’Ecobonus

L’ecobonus per la sostituzione della caldaia è stato prorogato di anno in anno ed è valido anche per l’anno 2023 fino al 31 dicembre. Quando si parla di Ecobonus, tuttavia, c’è ancora molta confusione sulle aliquote applicabili. Cerchiamo di chiarire brevemente quando si applica la detrazione al 50% e quando quella al 65%:

  • Ecobonus 50%: se si sostituisce esclusivamente la vecchia caldaia con un modello in classe A o superiore;
  • Ecobonus 65%: se, oltre a sostituire la vecchia caldaia con un modello in classe A o superiore, si installano anche strumenti evoluti di termoregolazione (valvole termostatiche o termostati evoluti).

La detrazione fiscale viene quindi riconosciuta al cittadino che richiede l’installazione della caldaia attraverso un credito di imposta, che può essere detratto in dieci quote di pari importo in sede di dichiarazione dei redditi.

Tutti gli altri incentivi per il 2023

L’Ecobonus non è la sola misura di incentivo presente per chi desidera sostituire la caldaia. Ecco le altre, in vigore nell’anno 2023:

  • Bonus Ristrutturazioni 50%: nessun vincolo su classe di efficienza energetica o sull’immobile, ma l’installazione deve rientrare in un intervento di ristrutturazione della casa;
  • Superbonus 90%: La sostituzione della caldaia con un modello a Condensazione almeno in Classe A deve accompagnarsi ad altri interventi sull’intero edificio che possano garantire un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’intero immobile. Inoltre, per le abitazioni unifamiliari, la proroga delle scadenze è stata concessa fino a dicembre 2023 solo in caso di quoziente familiare reddituale inferiore a 15 mila euro l’anno.

Pompe di calore

Quali sono invece le agevolazioni attualmente disponibili per l’acquisto e l’installazione di una pompa di calore, sia per il riscaldamento che il raffrescamento? Le agevolazioni prese in considerazioni sono quelle vigenti in ambito nazionale e sono: Superbonus, Ecobonus, Bonus casa, Bonus mobili e Conto termico. In linea di massima, l’Ecobonus e il Conto termico sono i programmi rivolti alla platea più ampia, comprendente privati, aziende e amministrazioni pubbliche, mentre gli altri programmi sono orientati principalmente o esclusivamente a privati e famiglie. Le agevolazioni prendono solitamente la forma delle detrazioni fiscali. Il Conto termico è l’unico caso in cui si può parlare di ‘incentivi’ nell’accezione di denaro effettivamente versato dallo Stato a favore di chi effettua gli interventi.

Conto termico: come funziona

Il Conto Energia Termico prevede un incentivo massimo del 65% per la sostituzione dei vecchi impianti di climatizzazione con nuovi sistemi a pompa di calore, anche ibridi. L’incentivo è sempre erogato in due anni per le macchine fino a 35 kW di potenza e in 5 per quelle più grandi fino a 2.000 kW, ma la rata è unica per le Pubbliche amministrazioni e le ESCo che operano per loro conto, a esclusione delle Cooperative di abitanti e delle Cooperative sociali.

L’Iva agevolata per le pompe di calore

In quanto ‘bene significativo’, la pompa di calore può godere dell’aliquota Iva agevolata del 10%. Questa però si applica solo sulla differenza tra il valore complessivo della prestazione (compreso il costo dell’installazione) e quello dei beni stessi.

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Cosa sono le acque meteoriche e come smaltirle

Le acque meteoriche sono la parte delle acque di una precipitazione atmosferica che, non assorbita o evaporata, dilava le superfici scolanti.  Di fatto, la pioggia gioca un ruolo fondamentale nel ciclo dell’acqua, che prevede l’evaporazione dell’umidità dai mari, che condensa formando le nuvole, precipita sulla terra e poi torna al mare mediante i corsi d’acqua, permettendo la ripresa del ciclo.

Smaltimento naturale e artificiale

Anche se raramente, le acque meteoriche possono essere raccolte o smaltite in un sistema di drenaggio specifico o in vasca a cielo aperto. L’intenso sfruttamento del territorio, dovuto alla costruzione di infrastrutture stradali, di zone industriali e artigianali e di insediamenti urbani, porta alla crescente impermeabilizzazione del suolo. Questo influenza in maniera negativa il ciclo naturale dell’acqua, disturbando non poco l’equilibrio tra precipitazione, evaporazione, alimentazione della falda acquifera ed il deflusso superficiale. È necessario dunque superare la tradizionale canalizzazione dei deflussi meteorici e favorire la ‘ripermeabilizzazione’ del suolo.

I possibili interventi nella gestione delle acque meteoriche

Per una gestione sostenibile delle acque meteoriche occorre tenere conto di alcuni principi fondamentali, come contenere i deflussi delle acque meteoriche attraverso la realizzazione di pavimentazioni permeabili, che sono l’ideale per cortili, spiazzi, stradine, piste pedonali, ciclabili, parcheggi, o di tetti verdi, caratterizzati da strati sovrapposti. Tuttavia, è importante puntare anche al recupero e al riutilizzo delle acque meteoriche, in modo da preservare l’acqua potabile pregiata. Le acque meteoriche sono indicate soprattutto per innaffiare il verde e per gli sciacquoni dei servizi igienici, nonché per la lavatrice, per la pulizia della casa o come acqua di raffreddamento. Per la raccolta può essere sufficiente un piccolo serbatoio.

Altri sistemi per la gestione delle acque meteoriche

Sono caratterizzati da serbatoio, filtro, pompa, integrazione con acqua potabile e seconda rete di condotte, scarico di troppo pieno. Non basta però: è necessario garantire l’infiltrazione delle acque meteoriche attraverso la progettazione di impianti appositi, che possono essere superficiali o sotterranei. Inoltre, esistono anche sistemi combinati di infiltrazione, che accoppiano i due precedenti.

Altri aspetti sul trattamento delle acque meteoriche

Importante da considerare è anche l’immissione delle acque meteoriche in acque superficiali. Di fatto, l’acqua meteorica subisce un primo inquinamento nell’atmosfera. Tuttavia, buona parte delle sostanze inquinanti vengono reperite dalle superfici che vengono dilavate dalla pioggia. In genere le prime acque di pioggia sono più inquinate delle seconde. L’immissione delle acque meteoriche nelle acque superficiali dovrebbe limitarsi a quelle con un grado di inquinamento considerevole. In questo modo è possibile ottenere un carico idraulico sensibilmente inferiore sulle reti fognarie, e in caso di nuove reti possono essere installate fognature di dimensioni più ridotte.

Eventuale pretrattamento delle acque meteoriche

Prima dell’infiltrazione o prima dell’immissione in acque superficiali, le acque meteoriche, in relazione al grado di inquinamento, vanno sottoposte a un eventuale pretrattamento.  La depurazione, di norma, avviene attraverso pretrattamenti fisici, biologici o combinati.

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Elettropompe, mercato civile e industriale

Quando l’argomento cade sulle elettropompe, è facile fare confusione con le varie tipologie esistenti. Proviamo nel dettaglio ad approfondire meglio.

Elettropompe: di cosa si tratta

È utile in questo caso fare una breve premessa. Una normale pompa si presenta come una macchina progettata per effettuare il pompaggio e la movimentazione dei liquidi. Sul mercato esistono numerose tipologie di pompe, diverse tra loro per numerose caratteristiche. Si differenziano, ad esempio, per la loro forza motrice. Quando la pompa è alimentata da un motore elettrico, ci troviamo di fronte a un’elettropompa.

Le caratteristiche tecniche di un’elettropompa

Quando è necessario scegliere un prodotto di questo tipo, è opportuno considerare due fattori fondamentali: la portata e la prevalenza.

La portata

Corrisponde alla quantità di liquido che la pompa è in grado di movimentare in un determinato arco di tempo. Generalmente si prende in considerazione l’ora come unità di misura del tempo, e il metro cubo come unità di misura volumetrica. Per quanto riguarda il liquido pompato, salvo diverse specificazioni, si parla di acqua.

La prevalenza

Equivale al più elevato grado di dislivello che un liquido può essere in grado di superare grazie alla pressione impostagli dall’elettropompa. Si tratta di un dato tecnico che indica la capacità di una pompa di mandare un liquido all’esterno di un contenitore. Più è alto questo contenitore, maggiore dovrà essere il grado di prevalenza della pompa per riuscire a ottenere il risultato desiderato.

Differenza tra elettropompe

Esistono elettropompe di vario tipo. Tra le più utilizzate troviamo quelle a immersione, ovvero quelle che vanno immerse nel fluido da aspirare poco per volta. Si usano molto anche le elettropompe esterne, cioè quelle che vanno installate all’esterno del determinato contenitore dove è presente il fluido, e quindi in un ambiente asciutto.

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Tutela dell’ambiente e corretta depurazione degli scarichi

Non sempre viene dato il giusto risalto al tema, ma quello che riguarda la corretta depurazione delle acque di scarico merita certamente un approfondimento.

Le acque di scarico

Sono dette anche acque reflue e sono le acque utilizzate nelle attività umane, domestiche, industriali o agricole, che per questo motivo contengono sostanze organiche e inorganiche che possono recare danno alla salute e all’ambiente. Queste tipologie di acque, dopo il loro utilizzo, non possono quindi essere riversate direttamente nell’ambiente (terreno, fiumi, laghi e mari) senza prima essere sottoposte a interventi di depurazione costantemente monitorati.

Depurazione secondo la normativa

Questo processo deve essere effettuato secondo le normative italiane e comunitarie, che prevedono azioni necessarie a raggiungere o mantenere il buono stato di qualità delle acque superficiali o profonde, tutelandole dall’inquinamento.

Gli impianti di depurazione

Si possono definire in questo modo quegli impianti destinati al trattamento delle acque reflue, ovvero quel particolare processo attraverso cui avvengono le varie procedure di decontaminazione delle acque provenienti da scarichi civili e industriali.

Come avviene la depurazione

La depurazione delle acque reflue avviene attraverso diverse fasi, durante le quali vengono eliminate le sostanze tossiche dai rifiuti liquidi, trasformando il tutto in fanghi. Questi ultimi, non essendo ancora del tutto privi di materiale dannoso, a loro volta subiscono altri particolari trattamenti. A questo punto i fanghi ottenuti possono essere smaltiti in discariche speciali, oppure utilizzati in agricoltura o portati presso gli impianti adibiti al compostaggio.

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I prodotti finalizzati al trattamento e alla sanificazione delle acque

Prima dell’erogazione, delle acque, è sempre necessario un opportuno trattamento delle stesse in modo tale che si possa ottenere una riduzione dei pericoli degli elementi indesiderati che potrebbero esserci, e garantire così l’idoneità al consumo dell’acqua nel corso della distribuzione.

Come avviene la scelta del trattamento

La scelta di un sistema di trattamento è correlata a una molteplicità di fattori quali l’efficacia nell’abbattimento del rischio in funzione della tipologia di acqua trattata, la possibilità di tenere sotto controllo molteplici rischi e i costi di investimento, la disponibilità di spazi adeguati per il sistema, la gestione dei reagenti e dei prodotti di scarto del processo, la disponibilità di personale adeguatamente formato. In generale, la complessità e il costo dei sistemi di trattamento delle acque sono direttamente proporzionali al grado di inquinamento della risorsa idrica di origine.

I numeri della potabilizzazione dell’acqua

Solo una quota limitata, pari circa al 31% delle acque, subisce processi di potabilizzazione diversi dalla semplice disinfezione. Ma il dato varia notevolmente su base territoriale, in particolare, la Basilicata e la Sardegna, in cui gli approvvigionamenti idro-potabili si basano per la gran parte su acque superficiali e devono ricorrere alla potabilizzazione, rispettivamente, per circa l’84% e il 75% delle acque distribuite.

I rischi di una potabilizzazione non adeguata

Il trattamento delle acque non opportunamente progettato, condotto e monitorato può comportare pericoli legati all’impiego di prodotti e materiali non idonei o non garantire un’adeguata rimozione dei contaminanti. È per questo indispensabile che i trattamenti di potabilizzazione siano eseguiti da gestori idrici specializzati, sotto sorveglianza della competente autorità sanitaria.

Il processo di disinfezione dell’acqua

Tale processo garantisce l’inattivazione microbica anche per i patogeni più resistenti eventualmente presenti. Il metodo più comunemente usato è la clorazione mediante ipoclorito, cloro gassoso o biossido di cloro. Esistono anche altri trattamenti che prevedono l’ozono o l’irradiazione ultravioletta. L’efficacia del trattamento è funzione della concentrazione del disinfettante introdotto in acqua e del tempo di contatto dello stesso, ed è strettamente legata alle caratteristiche specifiche dell’acqua da trattare e delle condizioni di reazione. In particolare la disinfezione deve avvenire in condizioni controllate di torbidità, pH e temperatura.

Garanzia di disinfezione

Per garantire l’efficacia della disinfezione lungo tutta la filiera di distribuzione delle acque, la normativa definisce una concentrazione minima raccomandata di residuo di disinfettante, di assoluta sicurezza dal punto di vista sanitario. Nella pratica della disinfezione, sono prese in considerazione molteplici misure per ridurre al minimo la formazione di sottoprodotti, in quanto alcuni di essi, come nel caso dei trialometani, possono risultare tossici a certi livelli di concentrazione.

Cosa dice la Legge italiana

La legislazione italiana ha adottato un valore parametrico per i principali sottoprodotti da trattamento con ipoclorito (trialometani) notevolmente più stringente del valore della direttiva europea. In considerazione della diffusione della disinfezione con biossido di cloro, a livello nazionale è stato inserito il clorito, come parametro supplementare, adottando come limite il valore guida stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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Componentistica per l’idraulica, dai tubi ai raccordi, fino ai sanitari

Per componenti idraulici si intende quella serie di elementi ed accessori che servono a raccordare e completare circuiti idraulici di varia natura. Questi componenti possono contenere liquidi di varia densità e composizione; è quindi di fondamentale importanza che il prodotto sia fabbricato con la massima precisione e solidità. I componenti idraulici possono essere utilizzati in differenti campi di azione: agricolo, domestico, industriale, condizionamento, riscaldamento e diversi altri.

Componentistica idraulica con BR Termitalia

L’azienda BR Termitalia dedica una particolare attenzione all’arredo bagno, mettendo a disposizione di tutti i suoi clienti un ricco catalogo di componentistica per l’idraulica.

Grazie a una ventennale esperienza nel settore, l’azienda BR Termitalia è diventata il punto di riferimento per tutti i professionisti, sia in Calabria che in numerose regioni d’Italia.

Un catalogo completo

All’interno del catalogo è possibile trovare un vasto assortimento di componentistica idraulica: dai tubi ai raccordi, passando per le componenti termo idrauliche fino ad arrivare ai sanitari delle migliori marche. I prezzi più che competitivi si affiancano a un servizio preciso, di qualità ed efficiente.

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Quali sono le differenze tra pannelli fotovoltaici e pannelli solari

Pannelli fotovoltaici e pannelli solari spesso vengono usati in maniera intercambiabile. In realtà la definizione dell’uno presuppone un diverso utilizzo rispetto all’altro. Vediamo dunque quali sono le differenze.

Pannelli fotovoltaici

Sono dispositivi che convertono direttamente la luce del sole in energia elettrica utilizzando l’effetto fotovoltaico, ovvero il processo in cui gli elettroni vengono liberati dai materiali semiconduttori quando vengono colpiti dalla luce. I pannelli fotovoltaici sono solitamente costituiti da celle fotovoltaiche in silicio che convertono la luce solare in corrente continua.

Pannelli solari

Questo termine può riferirsi a una gamma più ampia di tecnologie solari, tra cui pannelli fotovoltaici, ma anche pannelli solari termici, che convertono l’energia solare in calore invece di elettricità. I pannelli solari termici sono spesso utilizzati per riscaldare l’acqua in casa o nei sistemi di riscaldamento degli edifici.

Esistono poi altre differenze, riferite a materiali, produzione, efficienza, durata e installazione.

Materiale dei pannelli fotovoltaici e solari

Il pannello fotovoltaico è realizzato in silicio mentre il pannello solare termico sfrutta un raccoglitore per riscaldare sostanze fluide, solitamente l’acqua.

Produzione dei pannelli fotovoltaici e solari

Il pannello fotovoltaico produce energia elettrica, mentre il pannello solare termico genera acqua calda per alimentare il sistema sanitario.

Efficienza dei pannelli fotovoltaici e solari

I pannelli solari termici hanno un’efficienza pari all’80%, mentre i pannelli fotovoltaici assorbono le radiazioni solari tra il 17 ed il 257%, in base alla tipologia di pannello scelto.

Durata dei pannelli fotovoltaici e solari

I pannelli solari termici hanno una durata di circa 20 anni, mentre i pannelli fotovoltaici possono arrivare anche ai 30 anni.

Installazione dei pannelli fotovoltaici e solari

Per scaldare l’acqua calda sanitaria potrebbe essere sufficiente anche un solo pannello solare termico. Non è lo stesso per il fotovoltaico, che per avere le stesse prestazioni in elettricità ha bisogno di un dimensionamento maggiore. Per entrambi, l’esposizione ideale è a sud, ma differentemente dai pannelli fotovoltaici che necessitano di grande spazio, il solare termico è più facile da collocare.

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Antincendio

Guida per l’uso dei dispositivi antincendio

I dispositivi antincendio sono sicuramente indispensabili in ogni contesto, da quello domestico a quello aziendale o commerciale. Ne esistono ovviamente di varie tipologie in base al luogo in cui vengono utilizzati e alla loro ampiezza; vediamo insieme i principali sistemi oggi in commercio.

Dispositivi per l’estinzione antincendio

I dispositivi per l’estinzione antincendio possono essere automatici o manuali. I dispositivi automatici sono:

Gli impianti fissi di estinzione a pioggia (detti in inglese sprinkler) che sono costituiti da:

  • Un alimentatore che reintegra l’acqua o qualsiasi altra sostanza estinguente
  • Un collettore che collega l’alimentazione all’impianto
  • Una stazione di controllo con relative apparecchiature di allarme
  • Una rete di distribuzione
  • Gli erogatori distribuiti sull’area protetta
  • Apparecchiature di localizzazione della zona di incendio e di controllo collegate ad un quadro di controllo elettrico.

A loro volta gli impianti a pioggia si suddividono in quelli:

a umido: sono i più comuni e le loro tubazioni sono riempite con acqua in pressione. Gli erogatori, sensibili alla temperatura, sono installati secondo la normativa (UNI) e consentono di controllare l’incendio su tutte le aree attraverso l’immediata fuoriuscita di acqua sotto forma di spruzzo, erogata dall’alimentazione idrica fino a quando sarà chiusa la valvola dalla stazione di controllo. L’impianto a umido può essere installato in tutte le destinazioni d’uso non soggette a rischio di gelo.

a secco: qui le tubazioni sono riempite con aria compressa o azoto. Qui una valvola di controllo a secco, posizionata in un’area riscaldata, impedisce l’ingresso dell’acqua fino a quando la temperatura dell’incendio troppo alta non azione gli sprinkler. Con l’apertura degli erogatori l’aria fuoriesce e la valvola a secco si apre e l’acqua viene erogata tramite sulle aree da proteggere.

Ormai ovunque invece troviamo gli impianti di rivelazione (fumo/temperatura) che deve essere molto efficiente e azionarsi subito e lasciare un intervallo di tempo prima di azionare poi gli erogatori automatici.

Tra i dispositivi manuali invece troviamo gli idranti, da utilizzare sia all’interno che all’esterno. Gli idranti interni sono quelli a muro o a naspi che consentono un intervento rapido, veloce a attuabile anche da personale non addestrato. Gli idranti esterni sono quelli a colonna, sopra/sotto suolo, usati per domare l’incendio anche a distanza quando è di grandi dimensioni e utilizzabili solo da personale qualificato come vigili del fuoco e squadre antincendio. Tutti poi conosciamo l’estintore ormai disponibile in varie dimensioni, ovvero un apparecchio contenente un agente estinguente che può essere espulso per effetto della pressione interna e diretto su un incendio. Può essere a polvere, a biossido di carbonio, a idrocarburi alogenati, ad acqua, a schiuma etc.

La scelta dell’impianto

La scelta dell’impianto più adatto dipende da numerosi fattori, alcuni anche dipendenti da normative ben precise. Ovviamente uno dei fattori principali da considerare è il luogo di applicazione, ovvero un’abitazione, un edificio, un’azienda e via dicendo. Bisogna anche tener conto che impianti più sofisticati necessitano di una centrale di controllo e di effettuare le tracce per gli erogatori, quindi è necessario progettare tutto con massima cura. Il consiglio è sempre quello di rivolgervi ad aziende specializzate in grado di consigliarvi l’impianto più adatto per la struttura che volete proteggere, come la nostra azienda BR Termitalia, che mette a disposizione di ogni suo cliente la competenza del suo staff qualificato in grado di effettuare un sopralluogo e indicarvi la soluzione migliore alle vostre esigenze.

Per maggiori informazioni non esitate a contattarci al numero 0968 431020, oppure inviando un’email a info@brtermitalia.it o venendoci a trovare presso la nostra sede in Via Savutano 106/d1 a Lamezia Terme in provincia di Catanzaro.

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