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Rottura degli acquedotti e inquinamento delle acque

Contrariamente a quanto si possa pensare, il maggior rischio di inquinamento delle reti di acqua potabile è legato alla possibile aspirazione nella rete idropotabile di acqua o fluidi inquinati. Tale fenomeno si definisce come ‘ritorno o ‘riflusso’ di acqua inquinata. Diversi gli incidenti di questo tipo accaduti nel corso degli anni, alcuni anche di una certa portata.

I motivi dell’alterazione dell’acqua durante la distribuzione

Sono molteplici i motivi per i quali l’acqua, in perfette condizioni in uscita dall’impianto di potabilizzazione, può subire una serie di alterazioni durante la distribuzione. Queste si manifestano nella composizione e nel gusto, spesso ignorate dall’utente finale, talvolta addirittura responsabile in caso di scarsa manutenzione degli impianti. Per questo motivo risulta indispensabile capire le cause di tale inquinamento per poterle evitare.

Il riflusso di inquinanti attraverso le reti può avvenire per due motivi.

Introduzione di acqua da altre reti

Il primo è dovuto all’introduzione di acqua da altre reti in pressione connesse alla distribuzione di acqua potabile. In questo caso si parla di riflusso da contropressione. Casi tipici di questo tipo di fenomeno sono il riflusso da impianti di riscaldamento o da reti antincendio. In ambedue i casi il riflusso avviene in un punto, detto punto di interconnessione, che mette in comunicazione il fluido inquinato con la rete di distribuzione sanitaria. L’inquinamento avviene quando il punto di interconnessione è privo di adeguati sistemi di protezione e l’inquinante si trova a pressione maggiore rispetto all’acqua potabile.

Aspirazione di acqua dai terminali

Il secondo è causato all’aspirazione di acqua dai terminali a causa di una depressione della rete. Queste depressioni possono avvenire per motivi manutentivi o per prelievi particolarmente intensi in alcuni tratti della rete. In questo caso si parla di riflusso per sifonaggio.

Per maggiori informazioni contatta BR Termitalia, V. Savutano 106/d1, 88046 Lamezia Terme (CZ). Telefono: +39 0968.431020.

Oppure visita il sito internet www.brtermitalia.com, e scrivi una mail all’indirizzo info@brtermitalia.it.

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5 motivi per scegliere l’energia green

L’energia verde è prodotta o generata utilizzando risorse naturali come il vento, il sole, l’acqua e la biomassa per generare elettricità. L’elettricità green è infatti rinnovabile e pulita, cioè priva di emissioni, con un impatto positivo sull’ambiente. L’energia rinnovabile può essere utilizzata per alimentare edifici governativi, infrastrutture come aeroporti e, naturalmente, la propria casa, l’auto elettrica e molto altro ancora.

Come si produce l’energia green

L’energia pulita è prodotta sfruttando l’energia proveniente da risorse naturali come l’eolico e il solare. I pannelli fotovoltaici vengono utilizzati per convertire l’energia solare in energia elettrica. I parchi solari, solitamente grandi impianti fotovoltaici, immettono quindi energia elettrica nella rete nazionale per essere consumata dalle case e dalle imprese. Le turbine eoliche convertono l’energia cinetica del vento in energia elettrica. Un parco eolico è simile a un parco solare, tranne che ha più turbine eoliche invece di moduli fotovoltaici.

Cinque vantaggi per scegliere l’energia green

I benefici derivanti dall’uso di energia verde e pulita hanno un impatto positivo su tutti noi: maggiore è l’utilizzo di energia rinnovabile, minore è l’impatto negativo sul nostro pianeta e sugli ecosistemi. Ecco cinque vantaggi nell’utilizzo dell’energia verde.

Produzione di energia senza creare gas serra

Uno dei catalizzatori del crescente pericolo del cambiamento climatico è la creazione del gas serra. Le energie rinnovabili non emettono nell’aria anidride carbonica, mercurio, ossido di azoto, anidride solforosa o altre particelle pericolose.

Riduzione dell’inquinamento atmosferico

In Europa e nel mondo, l’aumento delle malattie e dei decessi è stato direttamente collegato all’aumento dell’inquinamento atmosferico. I bambini e gli anziani sono stati i più colpiti dal crescente livello di inquinamento atmosferico nelle nostre città.

L’energia green aiuta l’ambiente e il pianeta per le generazioni future

A differenza dei combustibili fossili, l’energia verde viene generata da fonti rinnovabili illimitate, come l’eolico e il solare, garantendo così che la ‘fornitura’ non si esaurisca tanto facilmente. La produzione di energia rinnovabile non ha alcun impatto negativo a lungo termine sul suolo.

Aumentare la sicurezza energetica nazionale

Questo punto, se realizzato, riduce la nostra dipendenza energetica da altri Paesi. Così come l’oscillazione dei prezzi energetici.

Prezzi giusti

I prezzi dell’energia ottenuta da fonti rinnovabili sono più stabili e meno influenzati da fattori esterni come politica internazionale, guerre e altri eventi globali.

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Cosa sono le acque meteoriche e come smaltirle

Le acque meteoriche sono la parte delle acque di una precipitazione atmosferica che, non assorbita o evaporata, dilava le superfici scolanti.  Di fatto, la pioggia gioca un ruolo fondamentale nel ciclo dell’acqua, che prevede l’evaporazione dell’umidità dai mari, che condensa formando le nuvole, precipita sulla terra e poi torna al mare mediante i corsi d’acqua, permettendo la ripresa del ciclo.

Smaltimento naturale e artificiale

Anche se raramente, le acque meteoriche possono essere raccolte o smaltite in un sistema di drenaggio specifico o in vasca a cielo aperto. L’intenso sfruttamento del territorio, dovuto alla costruzione di infrastrutture stradali, di zone industriali e artigianali e di insediamenti urbani, porta alla crescente impermeabilizzazione del suolo. Questo influenza in maniera negativa il ciclo naturale dell’acqua, disturbando non poco l’equilibrio tra precipitazione, evaporazione, alimentazione della falda acquifera ed il deflusso superficiale. È necessario dunque superare la tradizionale canalizzazione dei deflussi meteorici e favorire la ‘ripermeabilizzazione’ del suolo.

I possibili interventi nella gestione delle acque meteoriche

Per una gestione sostenibile delle acque meteoriche occorre tenere conto di alcuni principi fondamentali, come contenere i deflussi delle acque meteoriche attraverso la realizzazione di pavimentazioni permeabili, che sono l’ideale per cortili, spiazzi, stradine, piste pedonali, ciclabili, parcheggi, o di tetti verdi, caratterizzati da strati sovrapposti. Tuttavia, è importante puntare anche al recupero e al riutilizzo delle acque meteoriche, in modo da preservare l’acqua potabile pregiata. Le acque meteoriche sono indicate soprattutto per innaffiare il verde e per gli sciacquoni dei servizi igienici, nonché per la lavatrice, per la pulizia della casa o come acqua di raffreddamento. Per la raccolta può essere sufficiente un piccolo serbatoio.

Altri sistemi per la gestione delle acque meteoriche

Sono caratterizzati da serbatoio, filtro, pompa, integrazione con acqua potabile e seconda rete di condotte, scarico di troppo pieno. Non basta però: è necessario garantire l’infiltrazione delle acque meteoriche attraverso la progettazione di impianti appositi, che possono essere superficiali o sotterranei. Inoltre, esistono anche sistemi combinati di infiltrazione, che accoppiano i due precedenti.

Altri aspetti sul trattamento delle acque meteoriche

Importante da considerare è anche l’immissione delle acque meteoriche in acque superficiali. Di fatto, l’acqua meteorica subisce un primo inquinamento nell’atmosfera. Tuttavia, buona parte delle sostanze inquinanti vengono reperite dalle superfici che vengono dilavate dalla pioggia. In genere le prime acque di pioggia sono più inquinate delle seconde. L’immissione delle acque meteoriche nelle acque superficiali dovrebbe limitarsi a quelle con un grado di inquinamento considerevole. In questo modo è possibile ottenere un carico idraulico sensibilmente inferiore sulle reti fognarie, e in caso di nuove reti possono essere installate fognature di dimensioni più ridotte.

Eventuale pretrattamento delle acque meteoriche

Prima dell’infiltrazione o prima dell’immissione in acque superficiali, le acque meteoriche, in relazione al grado di inquinamento, vanno sottoposte a un eventuale pretrattamento.  La depurazione, di norma, avviene attraverso pretrattamenti fisici, biologici o combinati.

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Tutela dell’ambiente e corretta depurazione degli scarichi

Non sempre viene dato il giusto risalto al tema, ma quello che riguarda la corretta depurazione delle acque di scarico merita certamente un approfondimento.

Le acque di scarico

Sono dette anche acque reflue e sono le acque utilizzate nelle attività umane, domestiche, industriali o agricole, che per questo motivo contengono sostanze organiche e inorganiche che possono recare danno alla salute e all’ambiente. Queste tipologie di acque, dopo il loro utilizzo, non possono quindi essere riversate direttamente nell’ambiente (terreno, fiumi, laghi e mari) senza prima essere sottoposte a interventi di depurazione costantemente monitorati.

Depurazione secondo la normativa

Questo processo deve essere effettuato secondo le normative italiane e comunitarie, che prevedono azioni necessarie a raggiungere o mantenere il buono stato di qualità delle acque superficiali o profonde, tutelandole dall’inquinamento.

Gli impianti di depurazione

Si possono definire in questo modo quegli impianti destinati al trattamento delle acque reflue, ovvero quel particolare processo attraverso cui avvengono le varie procedure di decontaminazione delle acque provenienti da scarichi civili e industriali.

Come avviene la depurazione

La depurazione delle acque reflue avviene attraverso diverse fasi, durante le quali vengono eliminate le sostanze tossiche dai rifiuti liquidi, trasformando il tutto in fanghi. Questi ultimi, non essendo ancora del tutto privi di materiale dannoso, a loro volta subiscono altri particolari trattamenti. A questo punto i fanghi ottenuti possono essere smaltiti in discariche speciali, oppure utilizzati in agricoltura o portati presso gli impianti adibiti al compostaggio.

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I prodotti finalizzati al trattamento e alla sanificazione delle acque

Prima dell’erogazione, delle acque, è sempre necessario un opportuno trattamento delle stesse in modo tale che si possa ottenere una riduzione dei pericoli degli elementi indesiderati che potrebbero esserci, e garantire così l’idoneità al consumo dell’acqua nel corso della distribuzione.

Come avviene la scelta del trattamento

La scelta di un sistema di trattamento è correlata a una molteplicità di fattori quali l’efficacia nell’abbattimento del rischio in funzione della tipologia di acqua trattata, la possibilità di tenere sotto controllo molteplici rischi e i costi di investimento, la disponibilità di spazi adeguati per il sistema, la gestione dei reagenti e dei prodotti di scarto del processo, la disponibilità di personale adeguatamente formato. In generale, la complessità e il costo dei sistemi di trattamento delle acque sono direttamente proporzionali al grado di inquinamento della risorsa idrica di origine.

I numeri della potabilizzazione dell’acqua

Solo una quota limitata, pari circa al 31% delle acque, subisce processi di potabilizzazione diversi dalla semplice disinfezione. Ma il dato varia notevolmente su base territoriale, in particolare, la Basilicata e la Sardegna, in cui gli approvvigionamenti idro-potabili si basano per la gran parte su acque superficiali e devono ricorrere alla potabilizzazione, rispettivamente, per circa l’84% e il 75% delle acque distribuite.

I rischi di una potabilizzazione non adeguata

Il trattamento delle acque non opportunamente progettato, condotto e monitorato può comportare pericoli legati all’impiego di prodotti e materiali non idonei o non garantire un’adeguata rimozione dei contaminanti. È per questo indispensabile che i trattamenti di potabilizzazione siano eseguiti da gestori idrici specializzati, sotto sorveglianza della competente autorità sanitaria.

Il processo di disinfezione dell’acqua

Tale processo garantisce l’inattivazione microbica anche per i patogeni più resistenti eventualmente presenti. Il metodo più comunemente usato è la clorazione mediante ipoclorito, cloro gassoso o biossido di cloro. Esistono anche altri trattamenti che prevedono l’ozono o l’irradiazione ultravioletta. L’efficacia del trattamento è funzione della concentrazione del disinfettante introdotto in acqua e del tempo di contatto dello stesso, ed è strettamente legata alle caratteristiche specifiche dell’acqua da trattare e delle condizioni di reazione. In particolare la disinfezione deve avvenire in condizioni controllate di torbidità, pH e temperatura.

Garanzia di disinfezione

Per garantire l’efficacia della disinfezione lungo tutta la filiera di distribuzione delle acque, la normativa definisce una concentrazione minima raccomandata di residuo di disinfettante, di assoluta sicurezza dal punto di vista sanitario. Nella pratica della disinfezione, sono prese in considerazione molteplici misure per ridurre al minimo la formazione di sottoprodotti, in quanto alcuni di essi, come nel caso dei trialometani, possono risultare tossici a certi livelli di concentrazione.

Cosa dice la Legge italiana

La legislazione italiana ha adottato un valore parametrico per i principali sottoprodotti da trattamento con ipoclorito (trialometani) notevolmente più stringente del valore della direttiva europea. In considerazione della diffusione della disinfezione con biossido di cloro, a livello nazionale è stato inserito il clorito, come parametro supplementare, adottando come limite il valore guida stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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Quali sono le differenze tra pannelli fotovoltaici e pannelli solari

Pannelli fotovoltaici e pannelli solari spesso vengono usati in maniera intercambiabile. In realtà la definizione dell’uno presuppone un diverso utilizzo rispetto all’altro. Vediamo dunque quali sono le differenze.

Pannelli fotovoltaici

Sono dispositivi che convertono direttamente la luce del sole in energia elettrica utilizzando l’effetto fotovoltaico, ovvero il processo in cui gli elettroni vengono liberati dai materiali semiconduttori quando vengono colpiti dalla luce. I pannelli fotovoltaici sono solitamente costituiti da celle fotovoltaiche in silicio che convertono la luce solare in corrente continua.

Pannelli solari

Questo termine può riferirsi a una gamma più ampia di tecnologie solari, tra cui pannelli fotovoltaici, ma anche pannelli solari termici, che convertono l’energia solare in calore invece di elettricità. I pannelli solari termici sono spesso utilizzati per riscaldare l’acqua in casa o nei sistemi di riscaldamento degli edifici.

Esistono poi altre differenze, riferite a materiali, produzione, efficienza, durata e installazione.

Materiale dei pannelli fotovoltaici e solari

Il pannello fotovoltaico è realizzato in silicio mentre il pannello solare termico sfrutta un raccoglitore per riscaldare sostanze fluide, solitamente l’acqua.

Produzione dei pannelli fotovoltaici e solari

Il pannello fotovoltaico produce energia elettrica, mentre il pannello solare termico genera acqua calda per alimentare il sistema sanitario.

Efficienza dei pannelli fotovoltaici e solari

I pannelli solari termici hanno un’efficienza pari all’80%, mentre i pannelli fotovoltaici assorbono le radiazioni solari tra il 17 ed il 257%, in base alla tipologia di pannello scelto.

Durata dei pannelli fotovoltaici e solari

I pannelli solari termici hanno una durata di circa 20 anni, mentre i pannelli fotovoltaici possono arrivare anche ai 30 anni.

Installazione dei pannelli fotovoltaici e solari

Per scaldare l’acqua calda sanitaria potrebbe essere sufficiente anche un solo pannello solare termico. Non è lo stesso per il fotovoltaico, che per avere le stesse prestazioni in elettricità ha bisogno di un dimensionamento maggiore. Per entrambi, l’esposizione ideale è a sud, ma differentemente dai pannelli fotovoltaici che necessitano di grande spazio, il solare termico è più facile da collocare.

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Trattamento acque

Come avviene il trattamento delle acque

Il trattamento, o depurazione, delle acque reflue, è un processo di rimozione di tutti gli elementi contaminanti (di origine organica e inorganica) presenti all’interno dell’acqua di origine urbana o industriale. Le acque reflue, non potendo essere reimmesse nei fiumi, nei mari e nell’ambiente in questo stato, devono essere sottoposte ad un trattamento depurativo costituito da più fasi di natura fisica, chimica e biologica, durante le quali tutte le sostanze indesiderate vengono concentrate sotto forma di fanghi rendendole idonee ad essere smaltite dall’ambiente stesso.

Quali sono le acque reflue

Tutti gli impianti di depurazione tradizionali trattano normalmente due tipologie di acque reflue, quelle urbane e quelle industriali.

Le acque reflue urbane, ovvero gli scarichi civili, sono quelle che comprendono le acque di rifiuto domestiche e della deiezione umana e, se la fogna è di tipo unitario, anche le acque cosiddette di ruscellamento cioè quelle provenienti dal lavaggio delle strade e le acque pluviali purtroppo piene di sostanze come idrocarburi, pesticidi, detergenti e i detriti di gomma. Gli inquinanti di queste acque sono biodegradabili, quindi la loro depurazione avviene attraverso trattamenti biologici.

Gli scarichi industriali invece possono variare in base alla loro origine, quelli trattati dagli impianti tradizionali sono quelli che producono rifiuti simili a quelli domestici e che spesso sono sottoposti a pretrattamenti da parte delle aziende stesse per eliminare componenti non affini con il processo biologico. Altri tipi di scarichi industriali invece devono essere trattati in modo diverso direttamente dal luogo di produzione.

Processo di depurazione delle acque reflue

Le acque vengono prima raccolte dalle singole reti fognarie e convogliate mediante collettori all’impianto di depurazione. Solitamente è necessario il sollevamento dei liquami convogliati dal collettore per inviarli alle fasi successive di trattamento.

Il primo trattamento è la grigliatura, che serve a rimuovere i materiali più grandi come pezzi di plastica, legno, prodotti per l’igiene, sassi, carta etc. ovvero tutto ciò che potrebbe intasare le tubazioni e pompe e che viene successivamente lavato, pressato e portato in discarica.

Il secondo trattamento è la dissabbiatura /disoleatura in cui avviene la separazione delle sabbie per sedimentazione naturale, mentre la separazione e la risalita degli oli e grassi in superficie viene favorita mediante insufflazione di aria che, assicurando una limitata turbolenza, impedisce anche la sedimentazione di sostanze organiche.

Nella vasca di sedimentazione primaria avviene la separazione per gravità dei solidi sedimentabili, i fanghi che si accumulano sul fondo della vasca vengono sospinti dalla lama di fondo del carroponte raschiatore nelle tramogge di raccolta e da queste vengono poi prelevati per essere inviati ai trattamenti successivi. A questo punto terminano i trattamenti meccanici i quali hanno asportato circa 1/3 del carico organico. L’eliminazione delle sostanze disciolte e i solidi sospesi avviene nella vasca a fanghi attivi, qui il processo si basa sull’azione metabolica di microrganismi che utilizzano le sostanze organiche e l’ossigeno disciolti nel liquame per la loro attività e riproduzione. In questo modo si vengono a formare fiocchi costituiti da colonie di batteri facilmente eliminabili nella successiva fase di sedimentazione. Attraverso un ponte raschiatore, che raccoglie il fango sedimentato, una parte del fango attivo viene fatta ricircolare nella vasca di aerazione e la parte in esubero viene inviata al trattamento successivo. L’acqua in uscita dalla sedimentazione finale può definirsi a questo punto pulita e può pertanto essere restituita al corso d’acqua superficiale. Ci sono poi altri processi da effettuare per limitare sostanze come azoto e fosforo nello scarico finale.

I fanghi dalla sedimentazione primaria e secondaria vengono pompati nel preispessitore dove viene aumentata la concentrazione dei solidi e di conseguenza ridotto il volume del fango. Poi il fango viene inviato nel digestore, un macchinario dove rimane per circa 20 giorni in ambiente anossico a una temperatura di 35°C. Alcuni batteri specializzati riducono la sostanza organica e la trasformano in parte in sostanze inorganiche, producendo come risultato del loro metabolismo un gas ad alto contenuto di metano che viene accumulato nel gasometro ed utilizzato come fonte energetica per la produzione di energia elettrica e di riscaldamento. Il fango, digerito e quasi privo di odori, viene pompato nel postispessitore per ridurre ulteriormente l’umidità. Con la disidratazione meccanica, mediante nastropressa oppure centrifuga, si riduce il volume del fango di sei volte. Il fango disidratato presenta una consistenza semisolida che ne consente un agevole utilizzo in agricoltura, compostaggio o smaltimento in discarica.

La nostra azienda BR Termitalia offre a tutti i suoi clienti un vasto catalogo di prodotti finalizzati al trattamento e alla sanificazione delle acque, nello specifico siamo concessionari dell’azienda GEL (Hydrotechnology For Life) specializzata nel trattamento delle acque e collaboriamo inoltre con numerose aziende per garantire la vendita di prodotti di alta qualità.

Per maggiori informazioni non esitate a contattarci al numero 0968 431020, oppure inviando un’email a info@brtermitalia.it o venendoci a trovare presso la nostra sede in Via Savutano 106/d1 a Lamezia Terme in provincia di Catanzaro.

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Energia e Ambiente

Cosa si intende per energia green

Negli ultimi anni l’emergenza ambientale è diventata sempre più incombente, e sono sempre di più le soluzioni proposte in ambito tecnologico, e soprattutto energetico, per cercare di risollevare la situazione del nostro pianeta e ridurre il più possibile l’impatto della nostra esistenza sulla natura. A fronte di questo, da anni si cerca di promuovere e diffondere l’utilizzo di energie rinnovabili, fino a renderle obbligatorie; era previsto infatti che entro il 2020 il 20% dell’energia della UE provenisse da fonti di energia rinnovabile, per arrivare poi nel 2030 al 27%.

Cosa si intende per energia green

L’energia green è un’energia rinnovabile, inesauribile, pulita e non inquinante, accessibile a tutti e prodotta con fonti alternative e diverse dai combustibili fossili come il carbone o il petrolio, che si stanno esaurendo e rappresentano la principale causa di inquinamento con le loro emissioni di CO2 nell’atmosfera. Nello specifico, l’energia green deriva da fonti rinnovabili come il sole, il vento e l’acqua, tutti elementi della natura che non producono emissioni inquinanti, o da biomasse come il legname, dove in questo caso il carbonio emesso è già presente nella biosfera e non ne incrementa la quantità. La stessa energia green è prodotta a sua volta attraverso impianti di piccole dimensioni che hanno un minor impatto ambientale. Tra le più note sicuramente quelle derivanti dall’energia solare, che tramite i pannelli solari viene convertita in energia elettrica e quella eolica, attraverso la quale le correnti d’aria vengono immagazzinate e convertite attraverso pale eoliche in energia.

Il risparmio è Green

Scegliere l’energia green per la propria abitazione significa ottenere un risparmio notevole sui consumi ma anche contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. La nostra azienda

BR Termitalia si occupa della vendita di impianti fotovoltaici a Lamezia terme (CZ), e su tutta la Calabria, oltre ad offrire componentistica e pannelli solari grazie alla collaborazione fidelizzata con le migliori aziende del settore. Ci affidiamo da sempre ai migliori marchi in termini di efficienza e qualità, come Pleion, famosa per le sue rivoluzioni nel campo dei sistemi solari ed energetici che da sempre si impegna a trasformare l’energia del sole in energia termica, utile per la vita domestica, e molti altri ancora. Se anche voi siete interessati a risparmiare scegliendo l’energia green, non esitate a contattarci per maggiori informazioni al numero 0968 431020 o inviandoci un’email a info@brtermitalia.it

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